Legno

residenziale legno

La pavimentazione in legno o parquet è una pavimentazione composta da legno massiccio di spessore che può variare da mm 10 a mm 22 o dall'assemblaggio di singoli elementi cha abbiano uno strato di legno nobile di almeno 2.5 mm. di spessore. Questa definizione fa riferimento a norme europee recepite in Italia che determinano specifiche tecniche, limiti e tolleranze e selezioni, a seconda dei prodotti e precisamente:
UNI EN 13489 - Parquet prefinito multistrato
UNI EN 13227 - Parquet massiccio senza incastro
UNI EN 13226 - Parquet massiccio con incastro
La differenziazione dei pavimenti in parquet dipende da diversi fattori. Solitamente i criteri seguiti sono:
- l'essenza, ossia il tipo di legno adoperato (rovere, olivo ecc.); trattandosi di superfici sottoposte a calpestio più o meno continuo, in genere vengono adoperati legni duri, ma spesso si opta per quelli teneri, che conferiscono un aspetto più rustico al vano in cui dovranno essere impiantati. Il gusto personale è un elemento determinante, ma è altresì vincolato dalla funzione del locale in cui il parquet viene posato.
- il tipo di posa (a correre, a tolda di nave, a spina di pesce ecc.);
- la qualità (che tiene conto della fibratura, della sua omogeneità e di caratteristiche quali stonalizzazione e nodi, oppure di difetti quali alburno e fori di insetti), definita dalle normative En;
- le dimensioni delle liste.
In base all'ultimo punto, ovvero il formato delle liste, i parquet sono ulteriormente classificati come:
- mosaico o lamellare, dello spessore di 8 millimetri, in liste da centimetri 2 x 10, accostate a formare quadrotte da circa centimetri 10 x 10 pre-incollate su rete o carta, ma si tratta di una tipologia oramai in disuso;
- industriale, ovvero piccole liste con spessori dai 10 ai 22 centimetri, composti a quadrotte che vengono tenute assieme da un nastro adesivo prima della posa. Un tempo era composto dagli scarti di altre lavorazioni e veniva adoperato in ambito industriale e pubblico, ma oggi è tornato di moda grazie alla sua estetica originale e una produzione più raffinata e costosa;
- lamparquet avente uno spessore di 10 millimetri, larghezza dai 45-50 ai 75 millimetri e lunghezza da 220 a 300 millimetri;
- listoncini, che possono avere spessore di 10 millimetri, con larghezza 65-75 millimetri, lunghezza 350-450 millimetri; spessore di 14 millimetri, con larghezza 70-75 millimetri e lunghezza 350-600 millimetri. Sui listoncini 10 e 14 millimetri, disponibile la lavorazione maschiata che, aumentando la stabilità della tavola una volta incastrata con le altre a pavimento, consente di ottenere larghezze da 70 a 90 millimetri e lunghezze da 500 e anche 1000 millimetri.
- listoni, aventi spessore 20-22 millimetri, con larghezze da 90 a 150 millimetri e oltre, lunghezze da 600 a oltre 2 metri, lavorati a maschio e femmina generalmente sui 4 lati.

Sul mercato si trovano anche i cosiddetti pavimenti multistrato "prefinti", cioè composti da uno
strato superiore in legno nobile, il cui spessore può variabile, a seconda del prodotto, da 6 millimetri a meno di 1 millimetro (detti 'impiallacciati'). Lo spessore si aggira in genere sui 3-5 millimetri: al di sotto dei 2,5 millimetri non è da definire parquet.
Quando lo strato di legno nobile è incollato su un supporto in legno dolce si parla di due strati, che può essere in multistrato (cioè più sfoglie da circa un millimetro di spessore l'una) o lamellare (cioè una sola sfoglia spessa più millimetri).
I multistrati in betulla europea rappresentano il top della stabilità (non si creano fessure tra le tavole).
I lamellari eventualmente possono essere controbilanciati incollando una lamina della stessa essenza (in modo da avere un "sandwich" simmetrico) che sarà quella che andrà poi effettivamente posata (in questo caso flottante) sul massetto (prefinito a tre strati). Legni nobili comunemente usati sono: rovere, doussié, wengé, olivo, noce, iroko, teak, merbau, afrormosia, faggio.
In quanto pre-finiti in laboratorio (e non in opera) si prestano a finiture particolari quali colorazioni tramite pigmenti, decappature (cioè colorazioni a pigmenti in contrasto tra la fibra e la base del legno), spazzolatura della fibra (la quale conferisce effetto ruvido;è il contrario della levigatura), microbisellatura dei lati della tavola (spigoli smussati e non vivi), piallature a mano, spigoli spaccati sui vari lati della tavola, piano sega (la superficie della tavola presenta seghetteture trasversali rispetto all'andamento della venatura), thermotrattamenti (lasciato essicare per x tempo a x temperatura il legno nobile cambia tono di colore scurendo in tutto lo spessore). Il trattamento finale può essere ad olio o vernice

La posa del parquet può essere effettuata in vari modi: galleggiante o flottante, incollata, a tolda di nave, a mosaico, con finitura a fascia e bindello, a cassero regolare e a spina di pesce. L'incollatura ha di fatto soppiantato l'inchiodatura, perché quest'ultima richiede una buona manualità e tavole spesse almeno 22 millimetri, con elevata probabilità di tavole che si muovono provocando quel leggero scricchiolio che è un effetto non certo gradito. L'incollatura avviene poi con appositi collanti.
I parquet prefiniti non necessitano di ulteriori finiture. La finitura a cera è consigliabile per l'aspetto naturale e perché lascia respirare il legno, ma va ripetuta periodicamente ed è molto delicata.
La verniciatura con prodotti poliuretanici impermeabilizza il legno e semplifica la manutenzione. Si possono usare anche vernici all'acqua, satinate o lucide.